Domani sera Calaiò sarà in campo dall’inizio. Dal primo minuto. Un’occasione da sfruttare. Una notte di coppa per rifarsi. E pure per mettersi in vetrina. Perché una cosa è certa: Calaiò è in vetrina. Nel senso che seppure il Napoli giura che il caso non è un caso (e dal suo punto di vista è così sicuramente), dalla parte del bomber il problema esiste e come. Forse pure più di prima dopo l’esclusione di Siena e dopo le parole dure di Marino («Si prenda esempio da Bogliacino e da Contini su come ci si deve comportare in casa Napoli») e quelle ancor più gelide e taglienti di De Laurentiis: «Io non cedo nessuno, se poi qualcuno vuole andare via se ne vada pure».
Giocherà contro la Lazio in coppa, dunque, Calaiò, ma non basterà questo per renderlo felice. Seconda, terza, quarta scelta ormai, il protagonista di due promozioni continuerà a sentirsi ai margini della formazione. E una notte all’Olimpico non gli placherà la voglia d’andar via. E pensare che appena qualche mese fa, a giugno scorso, nell’ora della festa disse convinto: «tornassi indietro sceglierei altre mille volte il Napoli» e anche: «devo dire grazie a Reja se oggi mi sento un attaccante più completo». Calaiò oggi non lo ripeterebbe.
Oggi, anche se la cosa gli va storta, è costretto ad accettere una realtà che racconta d’altre scelte del club e dell’allenatore e, soprattutto, che dice d’una coppia d’attacco, Lavezzi-Zalayeta, che va forte. Ed è questa la ragione che l’ha spinto fuori squadra. Detto questo, Calaiò, ci mancherebbe, ha il diritto di non essere contento. D’essere di cattivo umore e, nonostante il ricco contratto in scadenza nel 2011, persino d’andar via. Almeno, di chiedere d’essere ceduto.
Addio che, come ha affermato il presidente, il Napoli non gli negherebbe perchè mai vorrebbe avere nello spogliatoio uno col muso lungo. E allora? E allora addio probabile. Sissignori, a questo punto l’idea di Calaiò è di salutare e cambiar aria. Non c’è un appuntamento già fissato, ma Marino e Alessandro Moggi, che di Calaiò cura i contratti, si vedranno tra Natale e Capodanno. Alla vigilia dell’apertura ufficiale del mercato, insomma. Due settimane e Calaiò saprà di più del proprio futuro. Non gli mancano pretendenti, questo no, ma per ora solo sondaggi, disponibilità, interessamenti.
Comunque sia, una cessione non semplice quella del bomber arrivato a Napoli giusto tre anni fa e costato allora due milioni e mezzo. Non facile perchè deve trovare un club disposto a confermargli l’ingaggio (800mila euro a campionato) e magari anche ad allungargli un po’ il contratto; non facile anche perchè il Napoli avrebbe poi necessità di mettere in rosa un altro attaccante. Qualcosa, però «gira». Foss’anche per arrivare a fine stagione e basta. Ecco all’ora l’Atalanta, che ha da risolvere il guaio Zampagna: litigio con Delneri ed esclusione dalla rosa.
Calaiò (26 anni l’8 gennaio prossimo) piace all’Atalanta, ma Zampagna di anni ne ha già compiuti 33 e per il Napoli che guarda avanti potrebbe essere solo un ripiego sino a giugno. Così come Di Vaio, che di anni ne ha compiuti già 31. Pure il Genoa farebbe a cambio volentieri, ma Marino non sembra molto interessato, anche se Di Vaio più d’ogni altro per caratteristiche sarebbe un miglior vice Lavezzi.
Decisamente intrigante, invece, la pista che porta alla Triestina. A Pablo Granoche detto «El diablo», uruguiano di 24 anni e rivelazione della serie B con 11 gol in 15 partite. Calaiò e magari anche Gatti e Maldonado alla Triestina per portare in azzurro El diablo? È un’idea intorno alla quale la Triestina discuterebbe volentieri. Già, ma Calaiò accetterebbe di tornare in serie B?
(Il Mattino)
FONTE : calcionapoli1926
WEB-TV NAPOLISTREAMING
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