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martedì 29 aprile 2008

Su e Giù per "SpaccaNapoli" con...Fabiano Santacroce e Corrado Ferlaino


Santacroce: "Non mi interessano i paragoni, molti dicono che io sia il nuovo Cannavaro, ma io preferisco rimanere semplicemente me stesso. Non ho un idolo, credo di ispirarmi un pò a Materazzi per il modo di giocare, soprattutto per la grinta che mette in campo. L'impatto con il San Paolo? Sapevo che sarebbe stato difficile, però è uno stadio che regala emozioni indimenticabili. La nostra squadra quest'anno ha peccato un pò in quanto a continuità, ma sono sicuro che siamo destinati a fare grandi cose: il mio sogno è quello di poter ascoltare il prima possibile la musichetta della Champions League. Ho sempre pensato di voler fare il calciatore, sin da piccolo era il mio chiodo fisso. Ho frequentato l'Alberghiero, ma sapevo che il mio destino era quello di tirar calci ad un pallone. Napoli per me è una scommessa importante, sappiamo tutti le pressioni che mette addosso, e io sono ancora molto giovane. Non mi pesa il fatto di essere stato pagato sei milioni di euro, queste sono cose a cui non voglio proprio pensare, sono situazioni che mi faccio scivolare addosso. Se è vero che sono ritardatario? si, purtroppo è così...ho anche preso qualche multa da quando sono a Napoli, perchè a volte non sono puntuale agli allenamenti, proprio per questo ho preferito prendere casa qui a Castelvolturno, per evitare il traffico assurdo di Napoli. Di questa città comunque mi piace tutto, soprattutto il mare, che mi da un senso di pace e serenità. Lo screzio con Lavezzi? E' bene chiarire una volta e per tutte che non è successo niente di quanto riportato dai giornali, anzi io ho legato molto con lui e con gli altri sudamericani. Il Pocho però deve stare attento...se ci incontriamo alle Olimpiadi cercherò di rendergli dura la vita!"

Ferlaino: "Il secondo scudetto rimane per me il ricordo più bello da Presidente del Napoli. Lo vincemmo contro una squadra, il Milan che era fortissima, e che Berlusconi rendeva di anno in anno sempre più competitiva. Se ricordo quel Bologna-Napoli mi vengono i brividi...Andai a pranzo con i giocatori prima della gara, ero nervoso, mi toccavo spesso la cravatta. Maradona se ne accorse e mi disse: "Presidente, ma perchè si tocca sempre la cravatta? è nervoso? stia tranquillo". Quel giorno per noi era fondamentale vincere, e contemporaneamente il Milan non doveva farlo. Alla fine del primo tempo il Napoli era già in vantaggio di tre reti, io andai via nell'intervallo come al solito. Il secondo tempo lo passai camminando al di fuori dello stadio, poi non ce la feci più ed accessi la radio, scoprendo che il Milan perdeva a Verona...E fu così che una settimana dopo festeggiammo la vittoria del secondo tricolore contro la Lazio. Il mio rapporto con De Laurentiis? E' ottimo, ci vediamo spesso a Capri, ma lui non mi ha mai chiesto consigli, anche perchè io non glene darei, dato che con il calcio ho chiuso. Con me il Napoli non sarebbe mai fallito, l'unico errore che mi rimprovero è quello di aver venduto la metà della società a Corbelli: in una squadra non possono comandare più teste. Ho dato tanto al Napoli, eppure non sono stato mai compreso fino in fondo"

FONTE : tuttonapoli

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