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sabato 19 gennaio 2008

«A rischio i diritti tv in chiaro»

«A queste condizioni, i diritti in chiaro non ci interessano». Le parole di Piersilvio Berlusconi non suonano come una semplice dichiarazione di facciata, dettata da strategia aziendale, ma come un avvertimento ai vertici del pallone. Mediaset non è intenzionata a rinnovare il contratto firmato nel 2005. Il rapporto triennale tra la Lega e l'azienda di Cologno Monzese è stato piuttosto conflittuale e ha portato a una causa tutt'ora in corso che potrebbe creare nuovi scenari.

Al momento della scadenza, prevista per la fine di questo campionato, le prospettive sono tutt'altro che chiare e fanno riflettere il presidente Matarrese e i suoi collaboratori. «Abbiamo comprato una cosa e la Lega calcio ce ne ha data un'altra: l'esclusiva non è tutelata - ha spiegato Berlusconi, vice presidente di Mediaset -. C'è una causa in corso, non da oggi, dato che le partite si giocano a orari diversi e se le cose stanno così a noi non interessa. Se la Lega è disposta a modificarle, si vedrà, anche perché sport e calcio restano elementi fondamentali nel nostro Dna». In poche parole: chiusura sì, però non definitiva, ma dovrà essere la Lega a fare il primo passo.

Al momento, infatti, non ci sono acquirenti reali. La Rai ha già fatto sapere di non avere le disponibilità economiche necessarie per rispondere alle richieste fatte dal mondo del pallone. I soldi spesi per le prossime edizioni di Mondiali ed Europei, nonché quelli sborsati per la Champions League, non permettono altre uscite rilevanti. A questo punto si possono prevedere diverse soluzioni, ancora tutte da studiare e soprattutto che avranno conseguenze immediate sul calcio in tv. Il presidente Matarrese ha ipotizzato di spalmare ulteriormente l'offerta calcio, proponendo anche una partita la domenica all'ora di pranzo.

Un'eventualità che farebbe felici le piattaforme digitali (Mediaset Premium e La7) e satellitari (Sky) che potrebbero estendere la propria giornata calcistica, ma porterebbe a un'ulteriore perdita di valore dei diritti in chiaro. Considerata la situazione, questi ultimi potrebbero essere divisi per fasce orarie e ceduti a prezzi decisamente inferiori, andando incontro a eventuali acquirenti, senza dover garantire l'esclusiva pomeridiana. In pratica ogni azienda potrebbe scegliere se optare per la fascia prima dell'evento, durante o post (interviste o gol dalle 18) fino alle 22.30. Gli scenari sono molteplici e imprevedibili.
(Il Mattino)

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