Ferrara: «Emanuele pensi a Del Piero va in panchina ma non si abbatte»

«Ho grande stima di Calaiò e gli dico di rimanere tranquillo. Anche ai grandi campioni, come Del Piero, capita di andare in panchina o in tribuna. La società ha fatto delle scelte e lui deve comportarsi da professionista quale è. È stato fondamentale per la serie A, ma il passato nel calcio non conta mai. Ogni giorno è un esame».

L'invito arriva da Ciro Ferrara, bandiera del Napoli degli scudetti, dirigente della Juve, commentatore Sky. Ferrara a Napoli per la prima teatrale di «Uno di Noi», lo spettacolo dedicato a Fabio Cannavaro, ha fatto un salto alla piscina della Mostra gestita da una società di campioni: i fratelli Porzio, Massimo Fiorentino, Stefano Postiglione e lui. Visita utile anche per incontrare il presidente della Municipalità Fuorigrotta-Bagnoli, Giuseppe Balsamo, e mettere a punto altre iniziative della Fondazione Ferrara-Cannavaro.

«Il Napoli sta facendo un ottimo campionato - continua l'ex azzurro - ma deve rimanere con i piedi per terra senza pensare all'Uefa. Davanti ci sono squadre il cui progetto è partito prima e poi c'è il Milan. La Coppa Italia può essere un'entrata dalla porta di servizio». Zalajeta-Blasi, chi ha fatto l'affare, Napoli o Juve? «Entrambe: loro giocano con continuità e la Juve vede accrescerne il valore.

Chi mi sta impressionando, però, è Hamsyk, grandissima personalità». Nessun ritocco a gennaio, semmai a giugno per il salto di qualità. Pareri anche sull'Inter («È la più forte»), su Capello ct inglese, («Auguri, ma il ruolo di selezionatore è diverso da quello di allenatore»), e sul 3-1 rimediato al San Paolo («Ma non parliamo di complotti arbitrali»). Il suo cuore resta sempre a Napoli.

Fanno male le immagini della città malata, rincuora il lavoro della Fondazione con le iniziative alla Sanità e a Forcella. A giugno diventerà allenatore. Un futuro in azzurro? «Nel calcio mai dire mai».

FONTE : calcionapoli1926