
Quattro ore e mezzo alla fine del campionato: ma quando arriva l’ora di Nicolas Navarro? Torino-Napoli, forse ci siamo: dopo tre mesi d’ambientamento, dopo novanta giorni d’allenamenti italiani, dopo una full immersion quasi senza respiro, la porta sta per aprirsi e Navarro sta per impadronirsene.
Tre giornate per osservarlo, scrutarlo, studiarlo, per capire l’Italia che effetto gli fa, per valutarne le capacità nel corso di sfide ad alto contenuto agonistico e anche con un discreto livello di tensione addosso: il Toro si gioca la salvezza, il Milan metterà in palio una fettina di Champions, la Lazio vorrà chiudere in bellezza e il Napoli inseguirà disperatamente l’Intertoto, i contenuti tecnico-agonistici non mancheranno. Navarro si scalda, sotto gli occhi di Iezzo e Gianello, avendo anche la loro comprensione, cogliendo in Edy Reja la disponibilità a provarlo: le quattro ore e mezzo stanno per scattare e il Napoli si scopre un po’ più sudamericano.
STRANIERI - La legione straniera del calcio italiano s’arricchisce d’un altro titolare (stavolta part time) tra i pali e il Napoli spera d’aver investito bene quei quattro milioni di euro per avere un probabile olimpico dell’Argentina. Navarro si scalda con la consapevolezza che Torino stia per rappresentare il volano della sua carriera italiana, da certificare attraverso l’esibizione d’un talento sinora intravisto solo in tv, in Argentina e in allenamento. A lui la porta.
NOVITÀ - Cannavaro rimarrà a casa per cumuli di gialli e Contini si prenderà il posto di centrale, come annunciato dalla storia d’una stagione che ha collocato l’ex parmigiano quale prima riserva dell’ormai inattaccabile pacchetto titolare difensivo. Santacroce a destra, Contini in mezzo, Domizzi a sinistra, senza troppi fronzoli per la testa, senza avere tante smanie di cambiare.

La bacchetta è (ovviamente) riconsegnata a Gargano, riemerso dalla squalifica rinfrescato; Blasi paggetto di destra, Hamsik di sinistra, in ossequio a un copione mandato a memoria, ripetuto più volte e senza sbavature. I balletti, eventualmente, annunciati sugli esterni, verificati gli acciacchi di Savini: se l’esterno dovesse arrendersi, pronti Garics a destra e Mannini a sinistra.
ATTACCO - E qui la danza è sistematica: Lavezzi non si tocca, non si discute, non si ferma mai, ma la ricerca del compagno di reparto rimane faticosa come il tentativo di recupero d’un ago nel pagliaio in fiamme. Bogliacino, l’idea delle ultime settimane, resta di un pelo davanti ai concorrenti, in virtù d’una adattabilità che rappresenta per Reja una sorta di coperta di Linus. Ma c’è Calaiò, poi c’è Sosa, ci sono attaccanti che garantiscono maggior peso nei sedici metri, che determinano uno sfogo diverso della manovra. Il Bogliacino di Parma è
inattaccabile, il Napoli di Torino vuol ribadirne l’atteggiamento: dunque, percentuali intuibili.
inattaccabile, il Napoli di Torino vuol ribadirne l’atteggiamento: dunque, percentuali intuibili.
FEBBRE MILAN - La formazione rossonera sarà ospite al San Paolo l’11 maggio. Ma a oltre dieci giorni dalla partita il Napoli ha comunicato ieri di aver venduto ben 17.000 biglietti per la partita. Lo stadio napoletano viaggia verso un altro tutto esaurito. E intanto la riunione della Commissione di vigilanza è servita per spargere ottimismo sull’agibilità Uefa sino al giugno 2009, ma il visto sarà benedetto solo in caso di qualificazione; altrimenti, resterà una medaglietta di latta appesa alle pareti di Palazzo di Città: Nove punti in palio, per avere il passaporto non ci saranno sconti.
FONTE : CorriereDelloSport.it
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