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sabato 1 marzo 2008

Aspettando Zalayeta

Gente che va, gen­te che viene, gente che torna per cambiare il Napoli, per restituirgli almeno l’abbon­danza, per concedere a Reja la possibilità di scegliere, per uscire dal pan­tano, dagli equi­voci, dalla di­scontinuità.
Gente che va, per colpa d’un cartellino di troppo; ma an­che tanta gente che viene, do­po aver pagato, dopo essersi sistemato a bordo campo a meditare, dopo aver sofferto e sbuffato e magari anche maledetto un’infrazione di troppo.
Gente che torna, tra cui Paolo Cannavaro, che si ri­prende il centro di gravità permanente della difesa, spe­rando di rispolverare la sicu­rezza d’un girone d’andata confortante, rassicurante. Gente che torna tra cui Fa­biano Santacroce, toccata e fuga, il tempo di presentarsi e poi la diffida che diventa squalifica. Ma torna an­che Marcelo Danubio Zala­yeta e su di lui finiranno per posarsi gli occhi dei già pre­senti cinquantunomila. Dov’è finito il panterone, può saper­lo solo quell’omone grande e grosso, ritrovatosi a stecchet­to dopo una partenza bru­ciante, sette gol e un persona­le demolito ancora prima che finisse il girone d’andata. Poi, l’eclissi. Zalayeta scompare, s’infila nel tunnel che incupi­sce i bomber, pesca un palo con la Lazio in Coppa Italia, una squalifica per simulazio­ne contro il Torino, molla qualcosa a Piccolo con il qua­le litiga e sono altre due gior­nate di stop.
Gente che torna ce n’è, ec­come e, ad ognuno di questi, il Napoli chiede sostegno per risistemare la sua stagione d’alti e bassi, per darsi un to­no, per riafferare il plotone di chi sta davanti, per vivere una serata da leoni, o da pan­teroni Tocca a Zalayeta, dun­que, il bomber scongelato do­po tanta, troppa panchina, ed emerso in tutta la sua brutale bellezza, con la sua capacità di far reparto da solo, con il senso del gol sviluppato al­l’improvviso, dopo aver os­servato a lungo Trezeguet e Del Piero. Tornano, forse, an­che Garics e Cupi e per Reja sarà imbarazzo della scelta a quel punto, saranno interro­gativi da poter sciogliere do­po approfondita analisi: da quanto non accadeva? Il Na­poli che aspetta l’Inter, con­sapevole del pericolo, sa di avere un organico dal quale attingere a piene mani, risco­pre il piacere dei ballottaggi, può permettere al proprio al­lenatore di vivere qualche ora nell’incertezza, dopo aver dovuto far di necessità virtù. Ma il Napoli che va incontro ai campioni d’Italia chiede soprattutto a Marcelo Danu­bio Zalayeta di uscire dal le­targo, cominciato il nove di­cembre scorso, con l’acroba­tico e spettacolare 1- 0 che stese il Parma: quanto dor­mono i panteroni?

Antonio Giordano

FONTE : Corriere dello Sport

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