Gente che va, per colpa d’un cartellino di troppo; ma anche tanta gente che viene, dopo aver pagato, dopo essersi sistemato a bordo campo a meditare, dopo aver sofferto e sbuffato e magari anche maledetto un’infrazione di troppo.
Gente che torna, tra cui Paolo Cannavaro, che si riprende il centro di gravità permanente della difesa, sperando di rispolverare la sicurezza d’un girone d’andata confortante, rassicurante. Gente che torna tra cui Fabiano Santacroce, toccata e fuga, il tempo di presentarsi e poi la diffida che diventa squalifica. Ma torna anche Marcelo Danubio Zalayeta e su di lui finiranno per posarsi gli occhi dei già presenti cinquantunomila. Dov’è finito il panterone, può saperlo solo quell’omone grande e grosso, ritrovatosi a stecchetto dopo una partenza bruciante, sette gol e un personale demolito ancora prima che finisse il girone d’andata. Poi, l’eclissi. Zalayeta scompare, s’infila nel tunnel che incupisce i bomber, pesca un palo con la Lazio in Coppa Italia, una squalifica per simulazione contro il Torino, molla qualcosa a Piccolo con il quale litiga e sono altre due giornate di stop.
Gente che torna ce n’è, eccome e, ad ognuno di questi, il Napoli chiede sostegno per risistemare la sua stagione d’alti e bassi, per darsi un tono, per riafferare il plotone di chi sta davanti, per vivere una serata da leoni, o da panteroni Tocca a Zalayeta, dunque, il bomber scongelato dopo tanta, troppa panchina, ed emerso in tutta la sua brutale bellezza, con la sua capacità di far reparto da solo, con il senso del gol sviluppato all’improvviso, dopo aver osservato a lungo Trezeguet e Del Piero. Tornano, forse, anche Garics e Cupi e per Reja sarà imbarazzo della scelta a quel punto, saranno interrogativi da poter sciogliere dopo approfondita analisi: da quanto non accadeva? Il Napoli che aspetta l’Inter, consapevole del pericolo, sa di avere un organico dal quale attingere a piene mani, riscopre il piacere dei ballottaggi, può permettere al proprio allenatore di vivere qualche ora nell’incertezza, dopo aver dovuto far di necessità virtù. Ma il Napoli che va incontro ai campioni d’Italia chiede soprattutto a Marcelo Danubio Zalayeta di uscire dal letargo, cominciato il nove dicembre scorso, con l’acrobatico e spettacolare 1- 0 che stese il Parma: quanto dormono i panteroni?
Antonio Giordano
FONTE : Corriere dello Sport
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