Quel palo sotto la curva B sta tremando ancora. Quel colpo di testa che ha chiuso il 2007 è stato l'emblema della sfortuna che ha segnato la seconda parte dell'anno di Emanuele Calaiò. Destinato a vivere con le luci dei riflettori puntate addosso. E adesso ancora di più, visto che si avvicina gennaio, il mese del mercato di riparazione. Ma che può anche diventare il mese del rilancio definitivo. Se lo volesse pure Reja. Fatto sta che gennaio (compirà 26 anni il giorno 8) è da sempre un mese importante per Calaiò. Giunse a Napoli proprio all'alba del 2005 e sbagliando un rigore contro la Fermana condannò Ventura all'esonero proprio a favore di Reja, col quale il rapporto non è mai stato scintillante e negli ultimi tempi si è ulteriormente incrinato. L'ultima sostituzione in coppa Italia contro la Lazio, Emanuele ha stentato a digerirla, l'ha considerata ingiusta e inopportuna.
Gennaio fu importante anche nel 2006, quando si sbloccò contro il Lanciano con una doppietta, dopo un lungo periodo di buio. Nella prima parte del 2007 (a gennaio nessun gol, però) è stato decisivo con 14 reti ed il suo posto in B non è mai stato in discussione, anche se le tante sostituzioni hanno fatto da corollario ad un attrito sempre forte fra Calaiò e Reja.
Gennaio 2008, dunque, può rivelarsi il mese decisivo per Calaiò, legato al Napoli da un contratto sino al 2012. Atalanta e Genoa su tutte gli stanno facendo una corte serrata. Ammiccamenti e pour parler fanno da contorno a trattative appena abbozzate. Calaiò è tentato, gli pesa il rapporto che esiste tra lui e Reja che non ha esitato un attimo a metterlo da parte per preferigli sia Zalayeta che Lavezzi. E soprattutto lo ha relegato al ruolo di quarta punta, quando son mancati Zalayeta a Firenze e Lavezzi a Siena. Insomma, quel che si apre sarà un mese fondamentale per il destino di Calaiò. La società ufficialmente non l'ha messo in vendita e la squalifica di Zalayeta per due turni costringerà il Napoli a tenere il bomber almeno fino al 20. Ma a dieci giorni dalla chiusura delle trattative potrebbe essere tardi per cambiare aria, per andare in prestito altrove (ma esistono contropartite all'altezza?). E potrebbe non volerlo più nemmeno lui, se Reja gli concedesse spazio e lui ripagherebbe il tecnico a suon di gol, anche se contro Milan e Lazio non sarebbe il massimo della vita per un attaccante. Ma Calaiò ha tanta rabbia in corpo che non distinguerebbe il blasone degli avversari che si trova di fronte. Tutto sta nell'applicare quanto gli ordina Reja, che l'ha trasformato in seconda punta e pretende una serie di movimenti dal giovane attaccante palermitano alla soglia della maturità ed al quale serve avvertire la fiducia dell'ambiente per esprimersi al meglio. Quella fiducia che i tifosi gli manifestano ogni volta che scende in campo, ma che deve dimostrare di meritarsi senza strafare e giocando di più con la testa. Calaiò al varco, dunque. Atteso alla ennesima prova da superare per spiccare il volo definitivo. Gennaio, sempre gennaio, ci dirà la verità.
Marco Isola
FONTE : pianetanapoli
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