
Il 2007 azzurro
di Bruno Marra
Un anno da protagonisti. Stampato, marchiato a fuoco con una N enorme e messo nel cassetto dei desideri con un fiocco azzurro grande così. Il 2007 è semplicemente uno dei più brillanti e felici capitoli della storia moderna del Calcio Napoli. La promozione in A, attesa 6 anni, vissuta intensamente fino all'ultimo frame e consumata sotto il cielo di Marassi nell'inno alla gioia del 10 giugno. E poi il ritorno nel grande calcio ma dalla porta pincipale. Con accenti esaltanti che evocano sfumature dello squadrone che faceva tremare il mondo, quando il mondo aveva la faccia di Maradona. Questo Napoli ha la faccia di "Lupo" Ezequiel Lavezzi, la freschezza del Fanciullino Hamsik, il ghigno di "Liliput" Gargano, il coraggio da coscritto di "Marine" Blasi, la potenza e l'eleganza di "Morpheus" Zalayeta, la Pantera di Montevideo. E l'inossidabilità di un gruppo storico protagonista di 3 anni esaltanti, vera forza motrice di un Napoli venuto fuori dalla fossa delle Marianne e assurto a nuova vita nel Tempio del Pallone.
Benedetta primavera - Il freddo e i marosi dell'inverno non erodono gli azzurri ma li spinge al vertice del campionato di serie B. Mentre arrivano i famosi primi caldi che da sempre svelano la forza e le ambizioni di ogni squadra. E sarà proprio il sole della Primavera a illuminare i sogni napoletani. Ad Aprile nasce il sito ufficiale della Società ed è il beneaugurante viatico, la giusta anticamera al successo finale. Lo battezza il Presidente Aurelio De Laurentiis che profeticamente annuncia: "Gli sviluppi che abbiamo in mente, li lasciamo alla vostra fantasia, anticipando che la realtà andrà ben oltre". Ed in effetti la fantasia supera la realtà. Il Napoli vola in serie A senza passare per gli spareggi. Il giorno della verità e della storia è il 10 Giugno. La felicità arriva a Marassi dieci minuti dopo le cinque del pomeriggio più azzurro che c'è. Il giorno da leoni. Quello di un gruppo di ferro che ha polverizzato ostacoli e difficoltà. Un monolite di cemento che non conosce gerarchie ma solo un unico credo: l’attaccamento.
Un 'A'more così grande - Il Napoli torna da Genova su un pullman scoperto per abbacciare la sua gente. Un vero fiume azzurro che si apre come le acque di biblica memoria per inondare d'amore la squadra. E' solo l'anticipo della festa del 14 giugno per la celebrazione "Coram Populo" nell'urlo del San Paolo. E' l'ultima immagine di una splendida stagione. Si volta pagina. De Laurentiis stretto al fianco di Marino saluta la folla con una frase lapidaria: "Siete la Napoli che conta, la Napoli del popolo che vincerà". La squadra va alla meritata vacanza, la Società comincia a lavorare. Pierpaolo Marino a fari spenti brucia pagine di giornali e la notte del 7 luglio annuncia il botto: Ezequiel Lavezzi. E' il 7/7/2007 ed il Pocho prenderà proprio il 7 sulla maglia. Numero sacro, come le coppe bibliche. A naso sembra un segno...
La campagna azzurra - Napoli sgrana il Rosario dei volti nuovi. Eccoli in ordine di apparizione: Marek Hamsik, Ezequiel Lavezzi, Walter Gargano, Manuele Blasi, Marcelo Zalayeta, Matteo Contini. Più il riscatto di Domizzi e la fiducia a Cupi: due gemme preziose griffate dal Direttore Marino. Dopo il ritiro in Austria e il consueto Trofeo Moretti si fa sul serio. Coppa Italia. Il Napoli batte 4-0 il Cesena nel primo turno. Al secondo c'è il Pisa: 18 agosto, quello che diventerà il Lavezzi Day. Esplode il boom del Pocho. Tripletta dell'argentino. Il San Paolo strabuzza gli occhi. Tre gol di un solo giocatore a Napoli mancava da 14 anni, era Daniel Fonseca. Questo è 'Eze' Lavezzi, l'uomo dei sogni nuovi. Lui dedica l'emozione alla famiglia, l'Italia scopre nuove pagine di letteratura vere e verosimili sul Pocho: ama i tatuaggi, faceva l'elettricista, ora fa il campione. Amen.
Buona la seconda - Inizia il campionato. Gli azzurri inciampano alla prima, perdono in casa col Cagliari. Ci sgambetta un napoletano, Pasqualino Foggia, figlio d'arte di Ciccio campioncino di Soccavo degli anni 80. E' l'ultima domenica di Agosto. Sembra ancora calcio d'estate. Perché il vero Napoli comincia la sua marcia a Settembre. Si va ad Udine. Gli azzurri si riprendono il Friuli 20 anni dopo e lo fanno a mani aperte: 5-0! Non si sbancava il campo dell'Udinese dal 1987, anno di grazia del primo scudetto. Segna la prima doppietta stagionale Zalayeta ma l'MVP è Lavezzi: un gran gol e un campionario di magie. Napoli si frega le mani: il fenomeno ce l'abbiamo noi. Alla terza c'è la Sampdoria. E il Napoli si riprende il San Paolo: 2-0. Il bacio della Pantera e la carezza del Fanciullino: firmato Zalayeta e Hamsik. Si prosegue con due pareggi: Empoli e Livorno. Ed un'altra sconfitta in casa dal sapore surreale contro il Genoa davanti allo spettro San Paolo vuoto. Porte chiuse per uno yogurt lanciato dai Distinti nella precedente gara col Livorno. Le urla del silenzio. Finisce settembre. Arriva il mese terribile...
La Rivoluzione di Ottobre - Il Napoli, scherzi di calendario, si ritrova in fila Inter, Roma, Juventus e Fiorentina. Lo chiamano l'Ottobre rosso. Sarà l'Ottobre azzurro. Alla Scala del calcio le luci a San Siro sono nerazzurre, ma i riflessi di orgoglio sono del Napoli. L'Inter vince 2-1 ma a 5 minuti dalla fine gli azzurri rischiano di mandare a carte quarantotto i sogni di gloria interisti con un gol di Sosa che mette i brividi alla spina dorsale del "Meazza. Buona così, in ogni caso. Dopo la sosta per la Nazionale (che segna la prima convocazione di Paolo Cannavaro) si va all'Olimpico. C'è la Roma. Ma è Napoli la Capitale. Finisce 4-4. Segnano Lavezzi, splendido sotto la traversa, Hamsik di fioretto, Gargano direttamente da casa sua, e poi Zalagol che prende l'ascensore proprio davanti la Curva Sud e chiude la struggente rimonta. Il tempo per leccarsi i baffi è poco. Perché c'è la madre di tutte le sfide: la Juventus. E' la Rivoluzione di Ottobre. La storia si ferma al San Paolo. Il cielo è azzurro sopra il destino. Il Napoli batte la Juve dopo 17 anni. Una notte da sogno: dallo 0-1 al 3-1. Segna un altro gran gol Gargano che s'inventa una roba alla Lio Messi. Poi due volte Domizzi su rigore. Fuorigrotta si riprende il coro degli Angeli: oje vita, oje vita mia. Il Napoli è tornato grande.
Bello e impossibile - Il Napoli che "stupisce", come ama dire Pierpaolo Marino, si ritrova nella condizione strana del bello e impossibile. Gli azzurri vivono una fase strana di bel gioco e scarsa fortuna. Accade così a Firenze dove anche il pareggio sarebbe andato stretto ed invece arriva addirittura la sconfitta. Così con La Reggina in casa: partita stregata, rimessa in piedi da Lavezzi al novantesimo, 1-1. E poi Palermo. Almeno 6 palle gol chiare per gli azzurri ma una impietosa sconfitta alla fine per 2-1. Nessuna paura. Reja indica la strada giusta: "col gioco arriveranno prima o poi anche i punti". Esatto. L'ultima di novembre il San Paolo urla abbia e passione. Arriva il Catania. E nel derby dei due vulcani spunta il Promontorio della Pantera: Marcelo Zalayeta mette la scossa a Fuorigrotta. Doppietta d'autore: 2-0.
Napoli Forza 7 - Arriva Dicembre e la prima vera influenza di stagione. Nell'intemperie di Bergamo gli azzurri beccano freddo e gol dall'Atalanta: 5-1. Troppo brutto per essere vero. La classica maledetta domenica. Una croce su e si riparte. Facendo comunque tesoro. E riprendendo il filo luminoso. Risposta piccata e convincente alla 15esima col Parma: 1-0. Con uno straordinario gol di Zalayeta, forse il più bello della stagione azzurra, che alla Gigi Riva scaraventa in porta una mezza rovesciata volante su assist delizioso di Bogliacino. Chapeau per la Pantera, che festeggia il suo settimo sigillo in A: non aveva mai segnato (e giocato) tanto in una sola stagione. Il pareggio 1-1 a Siena prelude all'ultima gara dell'anno. Napoli-Torino. La corrida del San Paolo. Gli azzurri riprendono al calar della sera il Toro per le corna. La banderilla la infila Marek Hamsik a dieci minuti dalla fine di una delle sfide più appassionanti e toste dell'anno. Chiusa con un clamoroso palo al 95esimo di Calaiò. Gira così. Ma è nella cattiva sorte l'ennesima riprova dell'acciaio inossidabile insito nel DNA di questa squadra. Napoli che si ritrova meritatamente al settimo posto in classifica in calce ad uno splendido 2007. Cominciato in serie B, consumato nella splendida promozione di giugno e sublimato da una serie A da protagonisti. That's all folks. Prosit.
Questi i numeri del 2007:
Il Napoli ha giocato 43 partite ufficiali tra serie B, serie A e Coppa Italia:
43 partite
21 vittorie
12 pareggi
10 sconfitte
59 gol segnati
40 gol subiti
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