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lunedì 24 dicembre 2007

Allarme Lavezzi, strana crisi

L´ultima partita dell´anno lancia una serie di messaggi. Vanno decifrati. Alcune certezze sono incrinate dal dubbio, come la pessima prova del monello Lavezzi: che cosa c´è dietro? Ed emergono delle novità: Zalayeta ha dato di sé una versione inedita, piomba da lontano. All´irruenza in area abbina generosità di corsa, finezza tattica, forza di penetrazione. Un altro non è più un dilemma: sfiora il gol Calaiò proprio alla fine, sarebbe stata la sua splendida rivincita.

Quel palo ferma il Napoli sul pareggio, e lui qui. Una follia cederlo. Calaiò va ritirato subito dal mercato, se Pierpaolo Marino avesse mai pensato di cederlo. L´impresentabile Lavezzi di ieri impone la conferma di Calaiò. Alla disfatta di Bergamo, quando apparve sovrappeso e fumoso, Lavezzi è in calo. Ieri solo la gratitudine di Reja per il folgorante inizio di stagione gli ha consentito di rimanere più tempo in campo.

Al funambolo argentino non riusciva il tratto più avvincente del suo repertorio: quando riceve la palla e con un tocco se l´allunga oltre l´avversario, costringendo un secondo difensore a venirgli incontro. Lavezzi con quell´attimo di magia portava avanti la sua squadra e metteva in inferiorità numerica la difesa rivale. Ieri non era che un guscio vuoto: perdeva contrasti e palla, rassegnato ad una inerzia che staff tecnico e medico ora devono studiare e risolvere.

Allenamento, dieta, stile di vita, tentazioni in una città viscida come quella che segnò il destino di Maradona, del più grande calciatore di tutti i tempi: dove bisogna intervenire, è un calo momentaneo o qualcosa di più importante, presto, che cosa c´è da cambiare in Lavezzi per restituire al Napoli i suoi gol, il suo scatto aggressivo, la sua fantasia un po´ barocca ma fulminante?

Il Napoli ieri ha comunque fissato un punto: ha capito che può anche fare a meno di Lavezzi. Poderoso a Siena, concitato ma orgoglioso contro il Torino nel finale: è un Napoli che combatte e segna anche senza il suo gioiello d´autunno. È in forma Zalayeta, le sue incursioni dalla seconda linea lo dimostrano. Ma si è avuta anche la conferma di una ampiezza tattica: è compatibile persino con Sosa e con lo stesso Calaiò.

C´è quindi una varietà di formule offensive che rende più ricco il Napoli, se Lavezzi non dovesse riprendersi subito. Esce più forte, perché più credibile, anche Calaiò. L´errore di Domizzi su rigore dimostra che furono eccessive le critiche quando l´attaccante decise di batterlo lui contro la Reggina, scippando il tiro a Domizzi. Si è visto: nessuno è infallibile.

L´avventuroso finale copre qualche ruga. L´illusione ottica di guardalinee e arbitro ha attribuito il rigore del vantaggio al Torino. Ha ispirato l´espulsione di Grella. Ma ha anche contorto i rapporti di forza, snaturando la partita. Reja l´aveva affrontata con un difensore in più, come sempre, e con Hamsyk in meno. Due decisioni infelici.

Con la difesa a cinque, il Napoli sulla fascia destra ha trovato in Garics un ostacolo insuperabile. Non ha mai sfruttato la libertà che il Torino gli concedeva, neanche dopo l´espulsione di Grella. Ha vanificato la superiorità numerica: abbassava la squadra invece di proporsi. Tutte le azioni del Napoli sono state create a sinistra, laddove a destra c´era una distesa incolta.

Sorprende che Reja non abbia colmato quel vuoto. Garigs era da ritirare subito: lui o Gargano. È uscito invece Bogliacino per far entrare Calaiò. Si era intanto inserito Hamsyk, che non solo ha segnato, ma era in splendide condizioni di forma. Puro autolesionismo, se è stato lasciato in panchina per un tempo. Nella ripresa, con un ottimo Contini accanto all´esemplare Cannavaro, il Napoli si è liberato anche di un altro complesso.

Visto che si può giocare con la difesa a quattro senza correre in parrocchia a confessarsi? Non è un sacrilegio questa formula difensiva, soprattutto se consente di schierare un centrocampo più solido e tecnico. Hamsyk fuori, in campo lo svampito Garics di ieri: possibile? Ai tifosi piace leggere notizie di mercato. Conviene deluderli. Per valutazione tecnica, ma anche per motivi di opportunità, il miglior acquisto del 2008 si chiama Calaiò. Va recuperato.

Intervenga Pierparolo Marino, regista e manager di una eccellente campagna. Con il suo influente sponsor, il bomber dei 38 gol per il Napoli dimostrerà che è più forte dei pregiudizi di Reja. Li ha alimentati lo stesso Calaiò con i suoi chiaroscuri. Collabori. Si dimostri affidabile agli occhi di un allenatore che è l´onesto protagonista di un fantastico 2007.
(Repubblica)

FONTE : calcionapoli1926

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