WEB-TV NAPOLISTREAMING

sabato 26 aprile 2008

Pazienza spinge il Napoli verso l’Europa


Pensi alla Fiorentina, alla finale Uefa ormai vicina e t’aspetti un Michele Pazienza attaccato alla tv, magari anche un po’ rammaricato per aver lasciato i viola sul più bello. E invece quando gli chiedi se gli sarebbe piaciuto essere in campo a Glasgow scopri che lui la partita non l’ha neppure vista. «Non racconto sciocchezze. Mi sono scordato che c’era Fiorentina-Rangers in televisione. Solo stamattina - ovvero ieri - ho saputo che avevano fatto zero a zero». Freddo, distaccato: così si mostra Pazienza, giovanotto di centrocampo con piedi eccellenti, geometria nella testa, gambe diesel, pronto a riprendersi il posto contro il Siena, complici le assenze di Blasi e di Gargano. «Può sembrare strano, ma è così: lasciando la Fiorentina ho lasciato tutto ciò che riguarda quella squadra. Non le amicizie, quelle no, ma se penso al calcio penso al Napoli e a null’altro». Sì, pero l’Uefa, l’Europa, la vetrina internazionale... Al Napoli tutto ciò mancherà anche nella prossima stagione. Oppure no? Oppure Pazienza appartiene alla scuola di Edy Reja che vuole dodici punti in quattro gare per trasformare, se possibile, in miracolosa una stagione già felice? «Appartengo a quella scuola. Nel senso - spiega il centrocampista - che quando ne abbiamo discusso nello spogliatoio abbiamo fatto un patto: tutte vittorie di qui alla fine e poi facciamo i conti, guardiamo la classifica». Il che vuol dire che dopo l’Atalanta e dopo il Parma, domani tocca al Siena lasciare in tre punti e andare via? «Il progetto è proprio questo. Anche se m’aspetto un Siena orgoglioso, mai arrendevole, molto pericoloso». Il più pericoloso di tutti è Locatelli? «Sì, penso proprio a lui quando dico che dovremo stare attenti». Locatelli giocherà dietro le punte. Toccherà quindi al metodista azzurro rendergli complicata la partita. Tra Pazienza e Bogliacino chi è il più indicato per far questo? «Io. Meglio io. Conosco bene Locatelli. Se Reja l’affiderà a me non se ne pentirà». Sul piede di guerra, Pazienza. Motivato. Così come, giura lui, tutta la squadra è motivata. «Altro che calo di concentrazione contro il Catania. Anche quella partita il Napoli l’ha giocata bene», racconta, lasciando intendere che quella sconfitta ancora non è stata digerita. Roba vecchia, però. Ora c’è il Siena e Reja allenta la fatica. Però si porta dietro qualche dubbio. O, almeno, così lascia capire. Le squalifiche di Blasi e di Gargano e i mal di schiena di Savini e Rullo lo costringono a mischiare un po’ le carte. E allora? Contini a sinistra e Domizzi più avanti sulla fascia con Mannini a destra? Oppure Domizzi stopper mancino con Mannini a sinistra e Garics a destra? E chi davanti: Sosa o Calaiò? Sembrerebbe Calaiò. Ma si sa com’è fatto Reja: a volte è imprevedibile. Certo, però rivedere al San Paolo Lavezzi e Bogliacino là davanti è la cosa meno probabile di tutte. di Francesco Marolda

FONTE : Il Mattino

Nessun commento:

E consigliato per la corretta visualizazzione del blog il browser Firefox